Donare la merce in eccedenza  “Si farà del bene e si eviteranno gli sprechi”

Donare la merce in eccedenza “Si farà del bene e si eviteranno gli sprechi”

9 Gennaio, 2017

“Mettiamo in campo le nostre forze ed il nostro impegno per combattere lo spreco e recuperare  il cibo ancora buono. Distribuiamo il cibo ancora buono a chi ne ha necessità, donandogli di nuovo valore”

legge n.166/16  o “legge Gadda”,  contro gli sprechi alimentari e farmaceutici

Le aziende ed i negozi di alimentari,  dal 14 settembre 2016, avranno la possibilità di donare i prodotti del food (ma nella casistica rientrano anche i farmaci) a fini di solidarietà sociale e con l’obiettivo, altrettanto importante, di limitare gli sprechi.
Lo permette una legge fresca di pubblicazione che dispone che i prodotti che vengono scartati per motivi diversi da quelli che possono diminuire il livello elevato di sicurezza per il cittadino, possono essere ceduti gratuitamente a soggetti donatari che destinino prioritariamente tali prodotti a favore di persone indigenti.

Potranno donare cibo anche mense ospedaliere e scolastiche.

Chi si può definire soggetto donatore secondo la nuova legge? Beh, non bisogna pensare solamente a privati ed Onlus; ma anche agli enti pubblici. Per rendere più spedita la procedura di donazione dei farmaci e dei cibi, non sarà necessaria la forma scritta per la richiesta di elargizione. Potranno donare alimenti, dunque, anche mense ospedaliere, scolastiche e aziendali.

In che cosa consiste il provvedimento?.

Per “eccedenze alimentari”  si intendono i prodotti che, fermo restando il mantenimento dei requisiti di igiene e sicurezza del prodotto, sono invenduti o non somministrati; ritirati dalla vendita in quanto non conformi ai requisiti aziendali; rimanenze di attività promozionali; prossimi al raggiungimento della data di scadenza; rimanenze di prove di immissione in commercio di nuovi prodotti; invenduti a causa di danni provocati da eventi meteorologici; invenduti a causa di errori nella programmazione della produzione; non idonei alla commercializzazione per alterazioni dell’imballaggio secondario e che dunque non ne danneggiano la conservazione”.  Ovviamente il provvedimento introduce altre novità in materia fiscale, la più rilevante delle quali è la totale deducibilità dal reddito dei costi di produzione o di acquisto delle derrate alimentari che in alternativa sarebbero eliminate dal commercio.  “Questa è una sorta di legge “win – win”, cioè una legge dove a vincere sono un po’ tutti; lo testimonia il fatto che dispone che i comuni possano ridurre la tariffa della tassa dei rifiuti (TARI) alle aziende che producono e distribuiscono beni alimentari e che cedano tali beni a titolo gratuito all’ Istituto Per la Famiglia, che si impegna a cederli gratuitamente ai soggetti indigenti o bisognosi.