Colui  che fa opere di misericordia, le compia con gioia. (Epistola ai Romani 12:8)

Colui che fa opere di misericordia, le compia con gioia. (Epistola ai Romani 12:8)

6 Marzo, 2017

Colui  che fa opere di misericordia, le compia con gioia. (Epistola ai Romani 12:8)

Cosa è il Vangelo?  Il Vangelo è una  buona notizia!  Una buona notizia, anche se ricevuta dopo 2000 anni, proprio perché è una buona notizia, dà gioia! Se per qualcuno di noi il Vangelo “era” una buona notizia, perché ormai ricevuta e ritenuta “vecchia”, questo qualcuno deve ricredersi!

Come credente in Cristo, potrebbe avere dei seri problemi a ritenere “vecchia” la buona notizia del Vangelo, perché oggi il portatore della “buona notizia” dovrebbe essere proprio lui. Colui che porta il messaggio del Vangelo deve viverlo ed ancora di più, dovrebbe “essere” il messaggio stesso  del Vangelo per altri; la “buona notizia”.

Quanto poi al rivolgersi in aiuto verso coloro che sono in difficoltà attraverso il Volontariato, ormai tutti dovremmo sapere che il Volontario non è colui che dedica agli altri il proprio “tempo libero” ma che per gli altri “libera” il suo tempo, perché reputa che meritino la sua attenzione più gli “altri” (coloro che sono in sofferenza) che le tante altre attività che il mondo offre (hobby, svaghi per passare il tempo, ecc) alle quali pure tiene perché lo interessano, ma che non gli porteranno nessun frutto.

È chiaro che a questo pensiero sull’opera di volontariato, bisognerà aggiungere il concetto di Misericordia. “Beati i misericordiosi perché otterranno misericordia” (Matteo 5:7)

MISERICORDIA: il termine usato nei Vangeli è oiktirmòs (o patèr ton oiktirmon = padre delle compassioni, Dio Padre della Misericordia) si trova in 2° Corinti 1,3Ci indica il sentimento di compassione di fronte alle sventure del prossimo

Dio stesso ci chiama alla misericordia: “Siate misericordiosi come misericordioso è il vostro Padre celeste” (Luca 6, 36).

Gesù stesso, nel Suo passare nelle vie delle Città del Suo tempo, ha sempre mostrato un sentimento di amore e compassione (la misericordia di Dio) verso coloro che vivevano in difficoltà ai bordi delle strade, sia nelle difficoltà fisiche e tanto più in quelle spirituali. Egli, il portatore supremo dell’amore di Dio, mostrava il Suo interessamento alla miseria umana, prima sanando le eventuali difficoltà fisiche , poi proclamando la liberazione spirituale.

L’amore di Dio è completo, non si ferma a dare un pasto a colui che vive nell’indigenza o ad essere vicino a chi soffre, anche sanando le malattie fisiche… va oltre tutto questo e pone davanti a colui che vive qualsiasi tipo di sofferenza la possibilità di una vita eterna, lontana da ogni tipo di sofferenza di questo mondo.

“Come infatti il corpo è uno, ma ha molte membra, e tutte le membra di quell’unico corpo, pur essendo molte, formano un solo corpo, così è anche Cristo” (1° Corinzi 12:12)

Il fatto che in Gesù formiamo un unico corpo di cui Lui è la testa e noi le membra, ci fa diventare portatori dello stesso amore che Gesù manifestava. Dobbiamo portare la buona notizia del Vangelo che da  gioia,  amore e  compassione, proprio come avrebbe fatto Gesù.

La stessa compassione che  Dio ha avuto per noi,  abbiamo il dovere di usarla verso il nostro prossimo.

Non è più quindi questione di filantropia o di umanitarismo a muovere la coscienza del cristiano verso gli altri, ma l’amore di Dio!

FILANTROPO:  persona generosa che fa attività di beneficenza.

UMANITARISMO: movimento ideale fondato su una profonda convinzione dell’uguale dignità di tutti gli esseri umani, e dell’obbligo universale di alleviare la sofferenza, e di assicurare a chiunque il rispetto dei suoi diritti fondamentali e la risposta ai suoi bisogni essenziali.

Resta il fatto che per il cristiano, chiunque è in difficoltà, deve essere aiutato.  La risposta alla chiamata di Dio ad amare il nostro prossimo dovrebbe motivarci più profondamente, perché in questo attingiamo proprio alla sorgente che fonda le nostra scelte di vita.

“E chi avrà dato da bere soltanto un bicchier d’acqua fresca ad uno di questi piccoli, perché è un mio discepolo, io vi dico in verità che non perderà punto il suo premio” (Mt.10, 42)

“Se uno dice: «Io amo Dio», ma odia suo fratello, è bugiardo; perché chi non ama suo fratello che ha visto, non può amare Dio che non ha visto”(1° Giovanni 4:20)

Dio ci ha amati per primo! Questo fatto deve creare una grandissima disponibilità alla misericordia ed alla predicazione del Vangelo in tutti coloro che si dicono cristiani!

Misericordia (Amare il nostro prossimo con compassione) o predicazione del Vangelo?

La storia dell’umanità è ricca di fondazioni caritative di ogni specie: ospedali, rifugi per viandanti e pellegrini, associazioni caritative con tutti i tipi di specializzazione: droga, carcere, emarginazione, fame e povertà di ogni genere. È una presenza significativa e costante a tutti i livelli del disagio umano.

Eppure, se tutte le varie Fondazioni, Associazioni, Opere di carità, ecc, pur mantenendo una presenza attenta a riscattare l’uomo dalle varie miserie, non manifestano nel loro DNA il messaggio principale dell’amore di Dio verso l’uomo, la predicazione del Vangelo, mancano il bersaglio e rimangono opere senza frutto e senza eternità!

La primaria e più grande opera della misericordia che possiamo dare al nostro prossimo è la predicazione del Vangelo, il messaggio della salvezza provveduta da Dio all’uomo.

L’Apostolo Paolo dice: “Infatti, se io predico l’evangelo, non ho nulla da gloriarmi, poiché è una necessità che mi è imposta; e guai a me se non predico l’evangelo! (1° Corinzi 9:16)

Il fatto che Dio ha avuto pietà di noi peccatori, ormai destinati alla distruzione eterna, venendoci incontro e  donandoci Suo figlio Gesù come sacrificio espiatorio, ha creato in noi un impellente dovere, oserei dire  imperativo, che ha spinto  da sempre tutti i credenti in Cristo a farsi portatori della misericordia di Dio verso chi è in difficoltà e portatori della Parola che salva.

La predicazione del Vangelo è un grande atto di misericordia!

Il volontariato così inteso (farsi portatore della misericordia di Dio donandosi come aiuto nelle necessità di altri) fa parte del Cristiano e delle sue scelte di vita.

Un cristiano, in quanto ha accettato l’amore e la grazia di Dio in Gesù,  è “naturalmente” misericordioso verso chi soffre ed è predicatore del Vangelo!

Siamo stati amati per amare altri

Noi siamo chiamati ad avere compassione (misericordia),  cercando di intervenire sulle necessità del prossimo,  quando  se ne ha la possibilità, riuscendo  ad avere il tempo necessario.

Chi è in difficoltà e nel peccato deve interessarci, perché Dio si è interessato di noi!

L’intervento verso il prossimo, per il cristiano, non è un optional ma un dovere e una necessità!

Gesù ci chiama a mettere in pratica due comandamenti: « Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo  cuore, con tutta l’anima tua, con tutta la forza tua, con tutta la mente tua, e il tuo prossimo come te stesso».                      (Luca 10:27)

Vediamo che prima di tutto, il nostro essere (cuore, anima, forza, mente) deve essere usato per amare Dio, poi, ricevendo forza da Dio, che dobbiamo amare gli altri come noi stessi!

Gesù si aspetta che chi gli appartiene si muova e vada a portare sollievo a chi è in difficoltà,

Gesù non ci chiama a fare una selezione, ma ci dice chiaramente:  “Ama il tuo prossimo come te stesso”!

 “Chi disprezza il prossimo pecca, ma beato chi ha pietà dei miseri!” (Proverbi 14: 21)

Non abbiate altro debito con nessuno, se non di amarvi gli uni gli altri; perché chi ama il prossimo ha adempiuto la legge” (Romani 13:8)

Chi è il nostro prossimo?

Il nostro prossimo comprende la prima persona che incontriamo quando ci alziamo dal letto la mattina fino all’ultima che salutiamo prima di addormentarci. Il nostro prossimo non ha una religione che lo contraddistingue, non ha un colore della pelle che lo rende “accettabile” o no, non ha un provenienza geografica che lo rende più bravo o più bello di un altro, il nostro prossimo è colui che Gesù ha amato fino alla morte della croce!

“Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna”( Giovanni 3:16)

Il fratello, la sorella, il “senza tetto” sul marciapiede, anche chi non si definisce “cristiano”, tutti coloro che sono in difficoltà e che hanno bisogno di aiuto devono essere oggetto della nostra misericordia.

Dio chiama tutti a ravvedimento!  Chi siamo noi per giudicare chi può ricevere la compassione (misericordia)  di Dio e precludere la salvezza ad un altro?….

Dio ci benedica.